Tivoli è un comune in provincia
di Roma collocato sulle pendici occidentali dei monti Tiburtini. Di per sé
Tivoli come paese non ci è parso particolarmente rilevante, ma al suo interno o
nelle immediate vicinanze presenta tre gioielli architettonici davvero unici:
Villa D’Este, Villa Adriana e Villa Gregoriana. Noi purtroppo per motivi di
tempo siamo riusciti a visitare solo la prima, riservandoci di recuperare le
altre in un viaggio futuro.
Villa D’Este è situata proprio
nel centro storico di Tivoli ed è quindi facilmente raggiungibile in macchina;
vicino all’ingresso c’è un parcheggio multipiano a pagamento, altrimenti
girando un po’ nelle strade vicine si trovano anche parcheggi gratuiti.
L’ingresso alla villa costa 8 Euro ed è aperta tutti i giorni tranne il lunedì
dalle 8,30 fino ad un’ora prima del tramonto.
Fu fatta costruire nel 1550 dal
Cardinale Ippolito d’Este e utilizzando le acque del fiume Aniene, mediante un
condotto che passa sotto il centro storico, si alimentano le numerose fontane
che caratterizzano l’immenso giardino.
Appena entrati si può ammirare la
volta affrescata della sala d’ingresso, per poi accedere al cortile interno
dove si trova la prima fontana della villa, la fontana di Venere.
Dal cortile si accede alla villa,
composta di due piani, l’Appartamento Vecchio e l’Appartamento Nobile: in
entrambi si possono trovare stanze completamente decorate sia sul soffitto che
nelle pareti.
Scendendo dallo scalone ci si
addentra direttamente negli splendidi giardini della villa: svoltando a
sinistra, prima di arrivare alle fontane, ci si imbatte nella
Grotta di Diana,
dal soffitto colorato e con statue ben conservate.
Dalla balconata di fronte alla
grotta si può ammirare la
fontana di Roma o “Rometta”, così chiamata in quanto
al centro Roma viene rappresentata sul trono e armata di corazza; sul lato
destro troviamo anche la lupa con Romolo e Remo, mentre sul davanti abbiamo una
barca che rappresenta l’Isola Tiberina, luogo in cui si installò il primo nucleo
romano.
Superando lo spiazzo della
Rometta si arriva al
viale delle Cento Fontane: questa fontana è strutturata su
tre piani e si compone da cento mascheroni di varie forme da cui fuoriescono
zampilli di acqua.
Il viale delle Cento Fontane
congiunge la fontana della Rometta con la
fontana dell’Ovato, così chiamata per
via della sua forma ad esedra semicircolare. Questa fontana è detta anche di
Tivoli perché simboleggerebbe la cascata dell’omonimo paese. E’ quindi
interessante notare come Tivoli e Roma vengano collocate in antitesi sui lati
opposti del viale delle Cento Fontane.
Da qui si arriva poi
all’imponente
fontana dell’Organo, così chiamata per l’organo idraulico che
contiene al suo interno; ogni due ore il piccolo tempio centrale si apre ed è possibile
sentire una melodia. La fontana è davvero bella però lo spettacolo non è stato
proprio un granché, se non passate lì davanti nel momento in cui si apre il
meccanismo potete anche farne a meno!
Scendendo si arriva alla forse
più famosa fontana di Villa D’Este, la
fontana di Nettuno, rappresentata in
numerose immagini e cartoline. La sua caratteristica più evidente sono le due
colonne d’acqua che zampillano altissime ai suoi lati, mentre al centro,
attraverso il velo dell’acqua, si intravede il busto del dio Nettuno che dà il
nome alla fontana stessa. Oltre ad essere la più conosciuta, questa fontana è
anche la più recente, in quanto è stata realizzata soltanto nel XX secolo dalla
precedente Cascata del Bernini.
Abbiamo poi proseguito il nostro
giro tra le
Peschiere, i tre grandi bacini di forma rettangolari posti davanti
alla fontana del Nettuno, per poi arrivare alla
fontana della Dea Natura, o
fontana dell’Abbondanza, in quanto simboleggia la fecondità della natura.
Sul versante opposto delle Peschiere
è poi possibile vedere la
fontana dei Draghi, o della Girandola, formata da
quattro draghi di spalle posti a cerchio, al centro del quale scaturisce un
forte getto d’acqua.
Posta sulla sinistra della fontana
dei Draghi, in fondo al viale, troviamo la
fontana della Civetta: come quella
dell’Organo, anche qui è presente un dispositivo idraulico che, sfruttando la
caduta dell’acqua, permette ad una civetta artificiale di avvicinarsi agli
uccellini bronzei posati sui rami impaurendoli e facendoli smettere di
cinguettare. Noi purtroppo siamo arrivati qui verso l’orario di chiusura e
purtroppo non abbiamo visto questo congegno in funzione!
Ad angolo con la fontana della
Civetta si trova la
fontana di Proserpina, posizionata sullo scalone che poi
conduce alla fine del nostro giro in questa splendida villa.
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