Il Parco Nazionale del Timanfaya



Il Parco Nazionale del Timanfaya è sicuramente il parco più esteso ed il più visitato di Lanzarote, e proprio per questo gli abbiamo dedicato una giornata intera della nostra vacanza sull'isola.
Sono sicura che, grazie alla sua morfologia, questo parco (che venne dichiarato Nazionale nel 1974) sarà completamente diverso da quelli che avete visitato fino ad ora...o perlomeno per me è stato così! Infatti, la maggior parte del parco consiste in un immenso mare di lava che si estende fino all'oceano, e che si è formato nel 1730, quando ben 30 vulcani sono eruttati contemporaneamente, inghiottendo villaggi e campi coltivati nel giro di oltre 50 chilometri quadrati. Lo spettacolo che si presenterà qui ai vostri occhi sarà allo stesso tempo di una bellezza e di una desolazione uniche.
Ma procediamo con calma un passo alla volta... Data la mole di turisti che arriva al parco da ogni parte dell'isola, vi consiglio di arrivare qui abbastanza presto, o perlomeno in mattinata. Ad accogliervi troverete la bella statuetta "El Diablo", simbolo del parco fatta costruire tanto per cambiare dall'architetto César Manrique.



Tuttavia, intanto che ci stavamo dirigendo in macchina all'entrata del parco, siamo stati attirati da un'attrazione che era un po' che sognavamo e alla quale non abbiamo saputo resistere...ovvero fare un giro in groppa ad un dromedario! Così abbiamo fatto inversione e ci siamo messi in fila con gli altri turisti in attesa. Su ogni dromedario si sale in due, sistemandosi sui seggiolini ai lati della gobba, il costo è di 12 Euro per un giro di una mezz'ora circa.




Viaggiare a bordo di un dromedario è stato davvero emozionante, sopratutto nel momento in cui lo fanno alzare il movimento è rapido e brusco e ti viene un po' di batticuore! Comunque è tutto assolutamente sicuro, si vede che le guide hanno dimestichezza con gli animali e sanno come trattarli anche quando non si vorrebbero alzare in piedi! Durante il giro potrete scattare foto alla carovana e alle montagne circostanti, oppure farvi fare una foto ricordo in sella al dromedario dalle guide che vi seguono lungo tutto il percorso. Una raccomandazione, soprattutto per le ragazze che hanno i capelli lunghi e svolazzanti: cercate di tenerli il più possibile raccolti, questi animali curiosi sembrano essere attirati dalla vostra chioma, e quelli dietro di voi anche se hanno la museruola proveranno ad avvicinarsi alla vostra testa e a dargli un assaggino! Quindi attenzione! Il giro è di per sè rilassante e non molto lungo, e vi consiglio caldamente di provarlo, visto che è una delle attrazioni tipiche di questo luogo. Giunti al termine della camminata, il dromedario si risiederà sempre con un movimento un po' brusco, ma anche qui non sarete abbandonati un attimo dalle guide e le vostre gambe non corrono il rischio di sbattere per terra!








Terminata la nostra particolare esperienza, abbiamo notato che in effetti la coda delle macchine si era notevolmente allungata, quindi se riuscite a resistere a questi begli animali vi consiglio di visitare prima il parco vero e proprio e poi di fermarvi qui al vostro ritorno, noi siamo dovuti rimanere in fila per più di un'ora... La macchina va poi lasciata nel parcheggio dell'osservatorio, in quanto la visita dei crateri viene fatta obbligatoriamente sui pullman con un tour guidato.




Siccome era ormai quasi ora di pranzo, abbiamo deciso di fare il tour del parco nel primo pomeriggio e di fermarci nel ristorante all'interno dell'osservatorio, il quale ha una particolarità molto interessante: qui infatti, si incanala il calore proveniente dal sottosuolo in un grande barbecue, sul quale i cuochi si cimentano a cucinare bistecche, pollo e gustosi spiedini, proprio come mostra la foto qui sotto...insomma un metodo di cottura 100% naturale!



Che il vulcano conservi ancora una fonte di calore in profondità viene illustrato in modo molto chiaro dalle guide nel piazzale dell'osservatorio: prima versano dell'acqua in alcuni tubi di metallo provocando un getto altissimo di vapore, poi mettono a contatto dell'erba secca con la roccia e questa prende fuoco nel giro di pochi secondi. Potrete ammirare questo spettacolo anche dalle vetrate del ristorante, a volte i getti sono così impetuosi che rischiano di lavare le finestre!







Dopo aver assistito a queste dimostrazioni, abbiamo preso posto su uno dei pullman per il tour guidato. Il paesaggio che si è presentato ai nostri occhi è stato davvero surreale: crateri, distese di rocce laviche, nessuna costruzione o forma vivente fin dove l'occhio può arrivare. E silenzio tutt'intorno, se si esclude la voce della guida registrata. Credo che il termine "paesaggio lunare" associato al territorio di Lanzarote abbia davvero raggiunto qui il suo apice...










Termina qui il nostro giro nel Parco Nazionale del Timanfaya. Ci fermiamo ancora un po' nel piazzale dell'osservatorio per scattare le ultime foto al panorama e poi via, alla scoperta delle altre meraviglie di Lanzarote!



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