Al castello di Gradara sulle tracce di Paolo e Francesca


Quando ero piccola, ogni estate andavo al mare con i miei genitori a Gabicce Mare, località poco distante dal confine marchigiano in provincia di Pesaro Urbino. E ogni anno, quando arrivava l'immancabile giornata di pioggia e non si poteva restare in spiaggia, si prendeva la macchina e si andava a fare un giro al poco distante borgo di Gradara. Magari non sempre per visitare la sua rocca, a volte soltanto per fare una passeggiata e guardare i negozi di souvenir o sedersi in uno dei suoi tanti bar per gustarsi una bella piadina romagnola. Per questo un paio di anni fa ho voluto approfittare della festa del Patrono di Bologna per tornare in questi luoghi della mia infanzia a rispolverare un po' i ricordi.
Sicuramente l'atmosfera era un po' diversa rispetto a qualche anno fa, stavolta siamo stati molto fortunati come tempo e più che ad ottobre sembrava di essere a giugno, faceva anche abbastanza caldo! Infatti le mura perfettamente conservate che circondano il borgo si stagliavano nitide contro un cielo azzurrissimo!




Appena parcheggiato abbiamo subito iniziato a salire per la via principale che dalla torre dell'orologio porta direttamente alla rocca, non senza fermarci a dare un'occhiata ai numerosi negozietti ai lati della strada o ai menù esposti nei vari ristoranti e trattorie, anche se era ancora un po' presto per andare a pranzo!




La rocca è una vera e propria fortezza medievale, le sue mura possenti e le sue torri squadrate sembrano non aver risentito del passare del tempo tanto sono ben conservate. Il biglietto d'ingresso costa 4 Euro e le visite sono libere; la rocca è aperta tutti i giorni dalle 8,30 alle 18,30 tranne i lunedì che chiude alle 13.





Anche gli interni sono ben conservati, tuttavia non aspettatevi stanze lussuose e riccamente decorate: lo stile degli arredi è semplice, ma riesce comunque a rendere bene l'idea di come si viveva all'epoca pur nella sua sobrietà.
Nelle stanze del castello non ci sono controlli o divieti e quindi si può fotografare liberamente.











Una cosa che invece non sapevo da piccola, è che, secondo alcune ricostruzioni storiche, il castello di Gradara avrebbe fatto da sfondo al tragico amore tra Paolo e Francesca di cui Dante parla nel V Canto della Divina Commedia e che venne poi ripreso da numerosi artisti negli anni successivi.












Una volta usciti dalla rocca, si può salire come abbiamo fatto noi sui camminamenti dei muri esterni e fare il giro di tutto il borgo dall'alto, con il bel profilo della rocca sulla sfondo.




Il borgo di Gradara è molto caratteristico ma sicuramente non ci si impiega molto tempo per visitarlo: il mio consiglio è, se ne avete la possibilità, di tornare di sera magari in occasione di uno dei tanti eventi che vengono organizzati dalla Pro Loco e che sono puntualmente pubblicizzati sul suo sito.
Noi proprio questo luglio abbiamo partecipato alla festa "Anno Domini 1445", durante la quale tutto il borgo veniva riportato indietro nel tempo al Medioevo, con animazioni e spettacoli, allestimento di laboratori di danze e sull'uso delle armi, stand gastronomici a tema...davvero molto suggestivo!

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